Trattamento incontinenza

E’ importante mettere in evidenza il fatto che l’Incontinenza è una condizione che può essere prevenuta, gestita in modo efficace e trattata in molti casi con successo.

La corretta esecuzione dei movimenti e la giusta intensità sono gli aspetti più importanti per il successo di ogni trattamento riabilitativo. I parametri menzionati sono quelli che costituiscono il cosiddetto “carico allenante” e non seguono logiche prestabilite legate a protocolli che possono essere applicati indistintamente. Sta, dunque,  alla bravura del professionista “dosare” l’esercizio a seconda dell’obiettivo da raggiungere, della storia passata della persona e del suo stato attuale.

Incontinenza Urinaria

L’incontinenza urinaria rappresenta uno dei disturbi più frequenti e invalidanti tra le condizioni disfunzionali del pavimento pelvico. Nonostante ciò, per lungo tempo è stata ignorata sia dai pazienti che dai medici. 

E’ stata frequentemente considerata conseguenza naturale dell’invecchiamento e si stima che solo una donna su tre ritiene necessario rivolgersi al medico in caso di perdite urinarie. 

COS’E’ LA CONTINENZA URINARIA?

E’ la nostra capacità di controllare gli impulsi provenienti dalle sensazioni corporee inviati dal Sistema Nervoso al fine di poter eliminare le urine in posti e momenti socialmente accettabili.

TIPI DI INCONTINENZA URINARIA

In base alle manifestazioni cliniche possiamo distinguere:

    • Incontinenza da sforzo – perdite di urina che si verificano in occasione di un improvviso aumento della pressione intraddominale (colpo di tosse, starnuto, risata o cambi posturali)
    • Incontinenza da urgenza – perdite involontarie associate alla presenza di stimolo impellente e difficile da posticipare
    • Incontinenza mista – caratterizzata da entrambe le condizioni

 

I MECCANISMI CHE ASSICURANO LA CONTINENZA

Le strutture coinvolte nei meccanismi di continenza sono 

  • la vescica che funge da serbatoio 
  • l’uretra, l’ultimo tratto delle vie urinari
  • I due sfinteri uretrali – uno interno e uno esterno. Entrambi gli sfinteri sono importanti, ma solo quello esterno può essere controllato dalla nostra volontà 
  • La prostata, che rappresenta nell’uomo una componente che contribuisce alla continenza

 
FATTORI CHE POSSONO CAUSARE L’INCONTINENZA URINARIA
  • Parto
  • Menopausa
  • Esiti di interventi chirurgici (es. prostatectomia)
  • Aumento del peso corporeo
  • Indebolimento del tono muscolare della zona perineale
  • Stipsi
  • Condizioni neurologiche

Durante la seduta riabilitativa si interviene attraverso diverse tecniche e metodologie, ovvero:

Al giorno d’oggi la terapia riabilitativa viene raccomandata come trattamento di prima scelta nella gestione dell’incontinenza urinaria. Gli strumenti utilizzati dalla riabilitazione perineale sono diversi:

Possiamo parlare di continenza quando il valore della pressione intra-uretrale supera quello della pressione intraddominale

L’intervento riabilitativo nel caso di incontinenza da sforzo sarà orientato verso il potenziamento del complesso muscolare e non solo. Il ruolo della pressione intraddominale non deve essere sottovalutato. Questo fattore è di estrema importanza non soltanto nella patogenesi dell’incontinenza da sforzo, ma anche in altre disfunzioni del pavimento pelvico come prolasso, stipsi e disturbi legati al parto. Dal punto di vista riabilitativo l’incontinenza verrà trattata con esercizi incentrati sul rinforzo con l’ottica di migliorare le resistenze uretrali. Altre tecniche riabilitative verranno utilizzate con lo scopo di ridurre la pressione intraddominale e modificare il suo direzionamento. Alcuni autori propongono tra i fattori implicati nella IUS non solo disfunzioni a livello sfinterico-uretrale e del pavimento pelvico, ma anche un alterato schema respiratorio, caratterizzato da lassità addominale e da compressione della cassa toracica pe ottenere la tosse.

Riferimenti bibliografici:

Tran LN, Puckett Y. Urinary Incontinence. 2021 Aug 11. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2021 Jan–. PMID: 32644521.
Nandy S, Ranganathan S. Urge Incontinence. 2021 Sep 20. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2021 Jan–. PMID: 33085319.
Sapsford R. Rehabilitation of pelvic floor muscles utilizing trunk stabilization. Man Ther. 2004 Feb;9(1):3-12. 
Hodges PW, Cresswell AG, Thorstensson A. Intra-abdominal pressure response to multidirectional support-surface translation. Gait Posture. 2004 Oct;20(2):163-70. 
Hodges PW, Sapsford R, Pengel LH. Postural and respiratory functions of the pelvic floor muscles. Neurourol Urodyn. 2007;26(3):362-71. 
Newman DK, Guzzo T, Lee D, Jayadevappa R. An evidence-based strategy for the conservative management of the male patient with incontinence. Curr Opin Urol. 2014 Nov;24(6):553-9. 

 

Incontinenza Fecale

L’Incontinenza Fecale (IF) è una condizione che di per sé non rappresenta una patologia, ma un sintomo che può essere causato da molti fattori, che non dovrebbe essere considerato un fenomeno da sottovalutare. Al giorno d’oggi tale disturbo rimane ancora un problema nascosto e fonte d’imbarazzo e vergogna che la persona prova nell’affrontare l’argomento. 

Il mancato controllo sull’eliminazione delle feci può avere conseguenze di forte impatto negativo sullo stato psicologico della persona, con successiva riduzione della qualità della vita e importanti conseguenze economiche. Studi di ricerca sull’IF hanno svelato gran parte della complessità della sua fisiopatologia. Questo disturbo copre un ampio spetro: dal passaggio involontario, ma consapevole, di materiale fecale o gas, alla fuoriuscita non riconosciuta di muco, fluido o feci. L’ampia varietà eziologica e la difficoltà nel definire con precisione la causa di questa disfunzione, rende le soluzioni di trattamento difficili da valutare e complicate da interpretare in termini economici. L’impatto personale dell’incontinenza è profondo perché molte persone cercano di limitare il contatto sociale, rimanendo legati alla toilette nel tentativo di ridurre al minimo gli episodi di incontinenza. E’ difficile stabilire con certezza il tasso di prevalenza a causa della variabilità nelle definizioni e della scarsa segnalazione da parte dei pazienti.

MECCANISMI CHE CONTRIBUISCONO ALLA CONTINENZA FECALE

Il termine “continenza anale” identifica la capacità di trattenere volontariamente il contenuto rettale, sia esso gassoso, liquido o solido. Tale funzione comprende meccanismi complessi, la cui compromissione può esitare in IF. 

Il meccanismo della defecazione è una funzione complessa e in un soggetto normale è governata da processi sia volontari che involontari. La capacità di trattenere le feci è un risultato dell’interazione tra lo Sfintere Anale Interno (SAI), lo Sfintere Anale Esterno (SEA) e il muscolo Elevatore dell’Ano, in particolar modo il muscolo Puborettale. La continenza delle feci è quindi assicurata dall’interazione tra:

  • Apparato sfinteriale
  • Muscolo Puborettale
  • Proprietà viscoelastiche del retto che si adatta al contenuto fecale
  • Pavimento pelvico e i circuiti neuronali correlati, tutti governati dai centri superiori
  • Volume e consistenza delle feci

     

FORME DI INCONTINENZA FECALE 

Secondo alcuni autori la IF può essere categorizzata clinicamente in tre sottogruppi:

  • Passiva – prevalentemente causata da disfunzioni dello Sfintere Anale Interno (SAE) e neuropatie periferiche. Negli episodi di incontinenza passiva lo stimolo è inavvertito 
  • Da urgenza – l’incapacità di posticipare l’atto defecatorio dovuta nella maggior parte dei casi a disfunzione dello SAE. Lo stimolo è avvertito, ma non seguito da un buon controllo dello SAE
  • Seepage – perdita involontaria di piccole quantità di feci 

Come trattamenti di prima scelta la letteratura ci raccomanda:

Riferimenti bibliografici:

Sailer M, Bussen D, Debus ES, Fuchs KH, Thiede A. Quality of life in patients with benign anorectal disorders. Br J Surg. 1998 Dec;85(12):1716-9.
Rao SS. Pathophysiology of adult fecal incontinence. Gastroenterology. 2004 Jan;126(1 Suppl 1):S14-22.
Rao SS; American College of Gastroenterology Practice Parameters Committee. Diagnosis and management of fecal incontinence. American College of Gastroenterology Practice Parameters Committee. Am J Gastroenterol. 2004 Aug;99(8):1585-604.
Rao SS. Current and emerging treatment options for fecal incontinence. J Clin Gastroenterol. 2014 Oct;48(9):752-64.
Pucciani F, Iozzi L, Masi A et al (2003) Multimodal rehabilitation for faecal incontinence: experience of an Italian centre devoted to faecal disorder rehabilitation. Tech Coloproctol 7:139–147
Kumar L, Emmanuel A. Internal anal sphincter: Clinical perspective. Surgeon. 2017 Aug;15(4):211-226.
Da Silva G, Sirany A. Recent advances in managing fecal incontinence. F1000Res. 2019 Jul 31;8:F1000 Faculty Rev-1291. 

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